Immensamente Elio

Sandra Guastaldi

Ricordo quando da piccola non capivo come mio fratello potesse essere pazzo di questo complessino che diceva le parolacce. Poi, intorno all'età delle medie, capii. Ed è qui che iniziano i ricordi. Ricordo quando, sempre mio fratello, mi portò al primo mio-vostro concerto, al tributo a Frank Zappa a Sarteano. E che, arrivati molto in anticipo, mentre gironzolavamo per il festival, vedemmo Rocco e Feiez in cazzeggio dietro le transenne. E che non credemmo ai nostri occhi quando vedemmo Rocco salutarci alzando la mano... Poi capimmo che aveva notato la maglietta gialla da Phava di mio fratello. E non credemmo ai nostri occhi quando Rocco si avvicinò e venne a parlare con noi, invitando anche Feiez. E Rocco ci regalò dei gadget. Io presi un astuccio con matite "Elioelestorietese". Bellissime. E vi prego di apprezzare il mio sforzo, da toscana, nel chiamarle matite e non lapis. Vabeh. Ricordo perfettamente ancora il momento in cui un mio compagno di classe mi ruppe una delle matite, giustificandosi con "stupida tu a portarli a scuola!". Stupida io? Stupido tu a non... non... stupido!!! ... Vabeh. Ricordo Sanremo e la folgorazione di quella canzone e mio fratello che era fuori con gli amici e tornò a casa e mi disse che aveva sentito solo il finale Charleston della terra dei cachi e che non gli sembrava un granché e io invece gli dissi "NO, NON PUOI Capire, LA CANZONE È BELLISSIMA ED È STATO UN MOMENTO STORICO!" e lui poi vi sentì per bene il giorno dopo e disse che avevo ragione. E ricordo quel momento. Sì. Al telegiornale dettero la notizia. Eravamo a pranzo a casa, quindi cos'era, sabato? Domenica? Un giorno brutto, in ogni caso. Ci guardammo, io e mio fratello, sconcertati, con la forchetta a mezz'aria, e mio mamma che chiedeva "lo conoscevate?". Potrei ripetere parola per parola il vostro comunicato stampa che venne letto dal giornalista. E sì che io non ho una buona memoria... Ricordo che in gita di classe la vostra cassetta veniva sparata a palla nell'autobus e cantata a squarciagola dalla classe, eccetto che dal professore, che ci chiese cosa ci trovassimo in questa musica. Ricordo la cassetta in cui registravo Cordialmente, perché io a una cert'ora mi addormentavo... E così nelle sere successive potevo riascolarmi la parte che mi ero persa durante la diretta. Poi la cassetta la sovrascrivevo con la registrazione della puntata successiva, perché, va bene essere fan, ma mica mi avete mai dato una lira, voi. Solo quell'astuccio e quelle matite, mi avete dato. E tutti i concerti in Toscana, che non ho mai saltato. Ricordo bene quando, a Cordialmente, Mangoni lesse un saluto del mio ragazzo e decise di dedicarmi una canzone durante il suo "Karaoke", trasformando Immensamente Giulia in Immensamente Sandra, in mio onore. E ora quel ragazzo è mio marito. La lunga mano di Mangoni ha potuto anche questo. Che poi quel ragazzo, all'inizio, si stupì quando si rese conto che sapevo a memoria le vostre canzoni molto più di quanto le conoscesse lui.E quando con lui venimmo al concerto a Firenze, e arrivammo presto. E mentre gironzolavamo, anche qui, ci fermammo curiosi a guardare il lavoro dei tecnici. E voi saliste a fare il sound check. E noi eravamo nel pubblico insieme ad altre, boh, 10 persone in tutto. E sì, gli Elio, prima del concerto, fanno il sound check, evidentemente. Che-sto-ria. E quando, dopo aver pensato per 20 minuti a qualcosa di brillante da dire a Faso, mi avvicinai per fare una foto con lui al grido di "Io ti adoro!". Chiedete a Faso, lui se lo ricorda senz'altro. Comunque io a Faso mando sempre baci alla fine dei concerti, perché alla fine riesco sempre ad arrivare alle transenne. Faso vi potrà senz'altro confermare anche questo. Insomma, se c'è una cosa che ho imparato, è che, se arrivi ai concerti di Elio arrivi presto, succedono cose belle. E poi niente, io al concerto a Firenze del tour d'addio non ci volevo venire, perché un po' ero arrabbiata e poi sapevo che avrei pianto. Poi ho cambiato idea e il giorno stesso sono venuta. E sì ho pianto. Vedrete che Faso vi potrà confermare tutto. Poi che altro. Ricordo che la cassetta della dedica con Mangoni non l'ho mai sovrascritta, ma se non mi ricorderò mai di riversarla in digitale, a un certo punto si rovinerà. I ricordi sono così, alcuni sono belli, alcuni bellissimi, alcuni memorabili, e questo può voler dire sia ricordi brutti, sia ricordi belli. Alcuni possono rovinarsi e allora eccomi qua li riverso che li riverso in digitale. Sapete cosa non ho mai dimenticato di ricordarmi? Di battere le mani fino all'ultima nota di tapparella. Quando agli altri iniziano a fare male le braccia, io mi sento una figa. Se chiedete a Faso, vedrete che ve lo confermerà. Forza panino.

ALTRI RICORDI
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