E come avrai capito, adesso...niente.

Chiara Seri

Ricordo che a sei anni vi ascoltavo spesso con mio fratello, all'epoca undicenne, nella nostra cameretta. "Il Vitello dai piedi di balsa" in particolare, l'ascoltavo come se fosse una delle favole che mi facevano sentire i miei prima di andare a dormire: un mondo fantastico pieno di animali, intrighi, avvenimenti surreali. E ricordo distintamente che, sul finale, mio fratello si precipitava a girare la manopola del volume dello stereo per censurare le brutte intenzioni dell'orsetto. Per me quella canzone è sempre finita con la frase mozzata "...e come avrai capito, adesso". Io provavo a protestare, "Adesso cosa? Cosa fa l'orsetto?" e mio fratello, "Niente, non fa niente, finisce così". Questo è uno dei ricordi più densi di amore, di esempio di protezione e di dolcezza che ho di mio fratello, ed è solo grazie a voi. Grazie.

ALTRI RICORDI
^